Montagnana è una piccola perla medievale del territorio padovano situata ad una cinquantina di chilometri da importanti città d’arte venete come Padova, Verona, Vicenza e Rovigo.
Già Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e recentemente ammessa nel Club dei Borghi più Belli d’Italia, Montagnana, con la sua cinta muraria della lunghezza di circa due chilometri, è una delle città murate meglio conservate d’Italia e d’Europa.
Le origini del borgo sono molto antiche. I primi insediamenti risalgono al IV-III millennio a. C e già dal XII-VIII sec. a.C. in località Borgo San Zeno (a pochi passi da Porta Padova) fiorì, lungo la riva sinistra del paleoalveo del Fiume Adige, un centro abitato dai Veneti Antichi, una popolazione proveniente dall’Asia Minore dedita a caccia, allevamento, agricoltura, tessitura e lavorazione della ceramica.
In epoca romana le campagne erano abitate da medie e grandi famiglie di proprietari terrieri che vivevano in ville rustiche dedicandosi all’agricoltura. Nei pressi del corso dell’Adige inoltre vi era una statio, un posto di blocco e di rifornimento per le truppe romane che percorrevano la via Aemilia Altinate, antica strada romana che collegava Padova ad Aquileia passando per Altino, alle foci del fiume Sile.
Dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente del 476 d.C. per far fronte alle invasioni dei popoli barbarici provenienti dalle terre d’Oltralpe, iniziarono ad essere erette le prime fortificazioni (certamente in legno, con palizzate, fossati, barriere naturali di rovi).
Una catastrofe naturale nel 589 d.C. segnò per sempre le sorti della città. Infatti, a seguito di una terribile alluvione, nota come Rotta della Cucca, l’Adige deviò il suo corso circa 15 chilometri più a sud lasciando nel territorio devastato solo acquitrini e paludi.
In epoca longobarda Montagnana divenne capitale della Sculdascia, un’area politica ed amministrativa ancora oggi identificabile nel territorio dei dieci Comuni della Scodosia.
Nel X sec. Montagnana fu teatro delle invasioni degli Ungari mentre nel secolo successivo divenne feudo dei marchesi d’Este, futuri signori di Ferrara, che manterranno la loro giurisdizione sulla città sino alla fine del XIII sec. Nel Duecento la città murata legò la propria storia alla figura di Ezzelino III da Romano, un condottiero della Marca Trevigiana, vicario dell’imperatore Federico II di Svevia che, dopo aver incendiato le fortificazioni, divenne il signore della città.
Alla dominazione ezzeliniana si deve la costruzione dell’alta torre difensiva che sovrasta Porta Padova e nota con il nome di Mastio di Ezzelino.
In seguito, Montagnana entrò a far parte dei domini de l Comune di Padova, prima, e dei Da Carrara, signori di Padova, poi, che cinsero la città delle meravigliose mura che tutt’oggi abbracciano il cuore della città.
Al tramonto dei Carraresi, Montagnana fu conquistata dalla Serenissima Repubblica di Venezia con cui iniziò un lungo e felice periodo di quasi assoluta pace e rinascita economica di cui il Duomo di Santa Maria Assunta è il simbolo indiscusso.
Trascorsi quasi quattro secoli sotto l’egida del leone di San Marco, alla caduta della Serenissima Montagnana divenne presidio dell’esercito austriaco, seguendo sino ai nostri giorni le vicende storiche della provincia padovana.